Lo SNA, tanto, per cambiare, “dà i numeri” ma non fornisce cifre
15/12/2008
A cura di Honny
Dal comunicato stampa col quale lo SNA informa della presentazione di una ricerca condotta assieme a IAMA, Honny apprende che:
– nella RCA si sono modificate le quote di mercato, grazie alle leggi di liberalizzazione e (lo si deve dare per implicito) al plurimandato;
– “nel 2008 una parte significativa di agenti ha scelto il plurimandato”;
– si è aperta una nuova fase di mercato caratterizzata dalla competizione sull’intermediario; le imprese innovano la loro offerta per conquistare o fidelizzare gli agenti; e, per finire, gli agenti hanno acquisito una nuova centralità nel mercato delle assicurazioni.
Ebbene, Honny non può fare a meno di osservare che:
1. tra le prime 20 imprese del ramo R.C.A. hanno guadagnato quote di mercato nell’ordine almeno di un decimo di punto percentuale:
a. Axa 0,30%
b. Aurora 0,27%
c. Unipol 0,23%
E’ decisamente fuorviante, quindi, lasciar intendere chissà quali sconvolgimenti nelle quote i mercato per effetto del plurimandato.
2. c’è da sperare, ma non certo da parte di Honny, che lo SNA smetta di ciurlare nel manico e dica a quanto ammonta quella “parte significativa di agenti” che ha optato per il plurimandato. Forse l’uno per cento delle 16.000 agenzie in attività? Oppure lo “zerovirgola”?
3. “competizione sull’intermediario”, imprese che si disputano gli agenti, è nuova centralità dell’agente: ed allora dica lo SNA perchè la distribuzione agenziale è un grave crisi di redditività?
Honny non capisce o, meglio, capisce che lo SNA si inventa, col sostegno di una ricerca per il 50% di parte, ciò che gli è più comodo per sostenere la tesi secondo la quale la soluzione di ogni male dell’intermediazione agenziale sta nel plurimandato.